Valeriana, il sonnifero naturale


Valeriana é senza dubbio la pianta più utilizzata nelle difficoltà di addormentamento e negli stati di ansia.


Denominazione botanica: Valeriana officinalis L.s.l.; Valeriana sylvestris - fam. Valerianacee
Sinonimi: Erba gatta o dei gatti, Amantilla, Nardo selvatico -
Nomi stranieri: ingl.-Valerian, Great Wild Valerian, Setwall, Garden Heliotrope, George’s Herbe; fr.-Valériane, Valériane sauvage, Herbe de Saint-Georges, Petite valériane; ted.- Baldrian, Katzen-Wurtzel; sp.-Valeriana, Hierba de los gatos
Parti usate: rizoma con radici (Valerianae radix FUI IX, Ph.Eur.III )
Tempo balsamico: autunno o primavera, da piante di almeno 2-3 anni

La Valeriana è una pianta erbacea perenne originaria dell’Europa e dell’Asia che cresce nei luoghi umidi in tutta Europa (in Italia è più frequente nelle zone montuose). Può raggiungere l’altezza di 2 m, le foglie sono opposte imparipennate, i fiori bianchi o rosa sono riuniti in cime ombrelliformi. La parte sotterranea è costituita da un rizoma e da numerose lunghe radici. L’odore di tutta la pianta è forte e sgradevole, tipico dell’ac.isovalerianico. Il suo nome deriva dal latino valere (star bene).


L’individuazione degli effettivi principi attivi della Valeriana ha creato non pochi problemi. Molti dei componenti del fitocomplesso sono risultati infatti farmacologicamente attivi ma nessuno di essi singolarmente è capace di riprodurre gli effetti del fitocomplesso totale della droga. Ad esempio i valepotriati, che per anni sono stati considerati il principio attivo della Valeriana hanno dimostrato di possedere allo stato puro un’azione psicostimolante anzichè sedativa. L’azione sedativa e spasmolitica dei valepotriati si manifesta solo ai bassi dosaggi. Peraltro tali componenti sono quasi totalmente assenti dalle tradizionali preparazioni, tintura e infuso, che pure risultano sempre efficaci come sedativi. L’attenzione fu spostata poi verso i baldrinali, composti di decomposizione dei precedenti, pure attivi. Recentemente è stato rivalutato pertanto il fitocomplesso Valeriana nel suo insieme, ponendo particolare accento sulla titolazione degli acidi valerenici, considerati oggi le "sostanze guida", presenti esclusivamente in Valeriana officinalis. E’ stato scientificamente dimostrato che l’ac. valerenico possiede un’azione spasmolitica e miorilassante e che, unitamente agli altri sesquiterpeni, mostra uno spiccato effetto sedativo dovuto all’inibizione del catabolismo del GABA (ac. gamma-ammino-butirrico), principale mediatore della sedazione a livello del Sistema Nervoso Centrale (S.N.C.). Il fitocomplesso presente negli estratti mostra inoltre affinità per i recettori A del GABA, capaci di controllare l’ingresso degli ioni cloro nella membrana dei neuroni. Importanti modulatori del complesso recettori GABA-A – canali del cloro presenti nel S.N.C. sono i recettori su cui agiscono anche le benzodiazepine.


Morazzoni P., Bombardelli E.: "Valeriana officinalis: traditional use and recent evaluation of activity", Fitoterapia, n.2, 1995

Pedretti M.: "La valeriana", Erboristeria Domani, n. 5, 1986