Uva ursina - Arctostaphylos uva-ursi


Le foglie di Uva ursina sono tradizionalmente impiegate nei problemi delle vie urinarie.


Denominazione botanica: Arctostaphylos uva-ursi (L.) Sprengel - fam. Ericacee
Parti usate: foglie (Uva ursi folia FUI IX)
Sinonimi: uva dell'orso, ramoliva, uva selvaggia, arbossa, cornolaro, umbriachella, peva
Nomi stranieri: ingl. - Bearberry; fr. – Busserole, Raisin d’ours; ted. - Barentraube, Achelkraut, Sandtraubenkraut, Sandbeerenkraut; sp. – Aguavilla, Uva da oso, Gayuba, Uvaduz, Bujarolla, Branca ursina

Suffrutice legnoso con lunghi fusti striscianti, l'Uva ursina cresce nei luoghi sassosi e nelle brughiere delle Alpi e degli Appennini fino a 2400 mt di altitudine e deve il suo nome volgare al fatto che gli orsi sono molto ghiotti dei suoi frutti rossi farinosi. Può essere facilmente scambiata col Mirtillo rosso che, a differenza dell'Uva ursina, possiede però rami eretti. E' tradizionalmente impiegata nelle patologie delle vie urinarie e nel trattamento delle litiasi renali.


I glucosidi idrochinonici sono i componenti responsabili dell'attività disinfettante esplicata a livello delle vie urinarie: mediante idrolisi enzimatica (arbutasi) arbutina e metilarbutina vengono scisse nell'intestino in idrochinone e metilidrochinone, dotati di notevole potere disinfettante. Questi vengono assorbiti e coniugati arrivando così ai reni dove vengono nuovamente liberati idrochinone e metilidrochinone che vengono eliminati con le urine svolgendo l'azione antisettica. Quest'ultimo passaggio è favorito dall'ambiente alcalino e per ottenere i massimi benefici è pertanto conveniente assumere l'Uva ursina con acqua alcalinizzata ad esempio con sodio bicarbonato.L'azione disinfettante degli idrochinoni è sinergizzata da altri componenti presenti nelle foglie: i metaboliti del piceoside svolgono azione antisettica nei confronti dei microrganismi poco sensibili all'idrochinone; i tannini sono capaci di inibire gli enzimi responsabili della denaturazione dell'arbutina e svolgono azione protettiva dell'epitelio delle vie urinarie; gli iridoidi completano il quadro dell'azione terapeutica nei confronti delle patologie delle vie urinarie svolgendo una buona azione antiinfiammatoria.


Pedretti M.: L'erborista moderno, Studio Edizioni, Milano, 1980

Commissione permanente per la revisione e la pubblicazione della Farmacopea Ufficiale: F.U.I. IX - Droghe vegetali e preparazioni, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, 1991