Tè Verde - Camellia sinensis


Il tè verde brucia le calorie di troppo, contrasta gli effetti deleteri dei radicali liberi nelle strutture biologiche


Denomin.botanica: Camellia sinensis L. O.Kuntze, Thea sinensis L., Thea viridis, Camellia thea – fam. Teacee
Sinonimi: Té o te verde, tè vergine
Nomi stranieri: ingl. - Green tea, Tea bush, Common (Chinese) tea; fr. – Thé vert, Théier; ted. – Teestrauch, Chinesischer Tee; sp. – Camelia, Te; indiano – Cha, Chai; cinese – Ming, Ch’a; giappon. – Cha-yeh
Parti usate: foglie fresche essiccate ad alta temperatura (Green tea)

Arbusto sempreverde originario del sud Yunnan (var. sinensis) e della provincia di Assam in India (var. assamica), il tè è coltivato in Cina da tempi remoti. Cresce bene su terreni acidi ben drenati, da 500 a 2000 m di altitudine, in zone tropicali o sub-tropicali con adeguate precipitazioni piovose (200 cm/anno). Il thè verde si ottiene trattando le foglie fresche col vapore o essiccandole ad alta temperatura: si ottiene così una disattivazione degli enzimi e la conseguente stabilizzazione e preservazione della frazione polifenolica, che nel thè nero viene invece perduta.


Il fitocomplesso del Tè verde è da tempo noto per la sua azione lipolitica, dovuta in particolare alle basi xantiniche, capaci di inibire le fosfodiesterasi, e ai flavonoidi, in grado di inibire le catecol O-metiltransferasi (COMT), tale sinergia potenziando l’attività delle catecolamine. Numerose evidenze epidemiologiche hanno mostrato inoltre una significativa diminuzione dell’incidenza di numerose malattie degenerative (in particolare del sistema cardiovascolare, malattie infiammatorie e malattie tumorali) nelle popolazioni che fanno un notevole consumo di thè verde come bevanda. Responsabile di queste azioni è l’insieme dei polifenoli, di cui è particolarmente ricco il thè verde. E’ dimostrato che i gallati di epicatecolo e epigallocatecolo (EGCG) sono in grado di ridurre la colesterolemia e si comportano come eliminatori di radicali liberi, funzionando in particolare come disattivatori di numerosi mutageni chimici: per interazione col citocromo P-450 microsomiale epatico (responsabile dell’attivazione dei precarcinogeni), reagendo inoltre direttamente con alcuni mutageni formando addotti atossici, facilmente eliminabili, con i più comuni agenti cancerogeni (nitrosammine, idrocarburi policiclici, aflatossine), potenziando l’attività dei sistemi antiossidanti di difesa dell’organismo: glutatione perossidasi e catalasi. EGCG è inoltre in grado di bloccare l’angiogenesi, fondamentale per lo sviluppo tumorale.


Hu Hsiang-Fan, M. Zerbst: Il tè verde, Tecniche Nuove, Milano, 1999

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Chi-Tang Ho et al.: "Food Phytochemicals for Cancer Prevention II", ACS Symposium Series 547, American Chemical Society, Washington, DC, 1994