Papaia Carica la pianta di lunga vita


Agisce naturalmente favorendo fisiologica le funzioni digestive e drenanti


Denominazione botanica: Carica papaya L. - fam. Caricacee
Sinonimi: albero dei meloni -
Nomi stranieri: ingl.: pawpaw, papaya; fr.: papayer; ted. - Melonenbaum, Papayabaum;
Parti usate: lattice ottenuto per incisione del pericarpo del frutto immaturo

Pianta originaria dei Caraibi, la Papaia cresce bene su terreni fertili e viene oggi coltivata nelle zone tropicali del Sud-America e dell’Asia. Si tratta di un pianta erbacea poliennale che vive circa 5 anni, dioica, alta fino a 7 m, senza rami e con un ciuffo di foglie terminali palmatosette che gli conferiscono un aspetto simile alle palme. Negli esemplari femminili alla base delle foglie si trovano i fiori (femminili) da cui origineranno i frutti, bacche giallo-verdi commestibili, dalla polpa giallo-arancio, con un pericarpo ricco di succo lattiginoso.


Azione antiedemigena-antinfiammatoria: Papaia è un valido aiuto negli edemi sia post-traumatici che di origine infiammatoria mediante meccanismo proteolitico sulla fibrina, facilitando il drenaggio del focolaio infiammatorio e il riassorbimento del travaso emorragico. La chimopapaina è in grado di idrolizzare i proteoglicani che si accumulano nei dischi intervertebrali degenerati. Per esplicare al meglio questa attività deve però essere assunta lontano dai pasti: 1 ora prima o 2 ore dopo. Ben noto è l’impiego dell’elixir papaina nella scuola fitoterapica francese.

Azione di prevenzione dell’ulcera: contrariamente a quanto ci si attenderebbe per una pianta ad azione fibrinolitica, la somministrazione preventiva per 6 giorni di papaina previene i danni delle sostanze che manifestano azione ulcerativa nei confronti dello stomaco. Questa capacità potrebbe renderla un valido aiuto per quei soggetti affetti da artrite e reumatismi che sono obbligati ad assumere alte dosi di antinfiammatori steroidei e non steroidei. Azione tonificante-ricostituente: anche questa attività è stata oggetto di indagini. Recentemente l’Istituto Luc Montagner ha sperimentato la papaina, unitamente ad altri enzimi proteolitici, come coadiuvante nel trattamento di malattie degenerative a carico del Sistema Nervoso Centrale con risultati incoraggianti.

Azione digestiva: La papaina è un enzima proteolitico contenente come centro attivo un gruppo sulfidrilico, correttamente classificata fra le tiolproteasi, che esercita la sua azione digestiva localmente nel tratto gastrointestinale. La quantità assorbita è minima e pertanto minime le eventuali azioni nocive su altri organi. E’ usata principalmente nei disturbi di tipo dispeptico come flatulenza, gonfiori intestinali, pesantezza post-prandiale e stitichezza. Con analoga modalità potrebbe svolgere un’attività fibrinolitica utile per contrastare i disturbi aterosclerotici, sono in corso studi di approfondimento in tal senso.