Spirea Olmaria (Filipendula ulmaria)


La Spirea olmaria, il cui principio attivo ha ispisrato il nome del farmaco "aspirina", é utile nei REUMATISMI INFIAMMATORI, SINDROMI INFLUENZALI, stati febbrili e mal di testa.


Denomin.botan.: Filipendula ulmaria Maxim., Spiraea ulmaria L., Ulmaria palustris Moench - fam. Rosacee
Sinonimi: Regina dei prati, spirea, ulmaria, olmaria palustre, barba di capra o caprina, filipendola, erba dell’idromele
Nomi stranieri: ingl.-Meadow Sweet; fr.-Reine des prés, Ulmaire; ted.-Echtes Madesub; sp.-Reina de los prados
Parti usate: sommità fiorite (Spiraeae flos et herba Comm. E, BHP 1990, Ph.FrX)
Tempo balsamico: estate (giugno-agosto) in piena fioritura

Pianta erbacea perenne, alta fino a 150 cm, possiede foglie pennatosette verde scuro superiormente, biancastre sulla pagina inferiore, alternate con piccole foglie fissate all’asse fogliare stesso. Il rizoma è strisciante. In estate produce fiori bianco-crema in grandi corimi irregolari intensamente profumati. Cresce bene nei luoghi umidi (da qui il nome di olmaria palustre) delle regioni continentali, dalla pianura fino a 1500 m di altitudine. Manca nelle zone costiere mediterranee. Le sommità fiorite vengono raccolte in estate recidendole 10-20 cm sotto l’infiorescenza.


Tipica pianta a salicilati, definita da Madaus appunto "salicilato vegetale", l’Olmaria svolge le seguenti azioni farmacodinamiche:
1) AZIONE DIURETICA E ANTICELLULITICA: dimostrata già nel 1851 dal dr.Tissier, favorisce l’eliminazione delle scorie azotate, degli ac.urici e dei cloruri, risulta pertanto utile nel trattamento di ritenzione idrica, edemi e cellulite. Su quest’ultima agisce anche come antiinfiammatorio (salicilati) e come vasoprotettore capillare (flavonoli);

2) AZIONE ANTIINFIAMMATORIA, ANTIDOLORIFICA E ANTIPIRETICA: i derivati dell’ac.salicilico svolgono tali effetti in quanto capaci di inibire l’enzima cicloossigenasi, responsabile della trasformazione dell’ac.arachidonico in prostaglandine (PG). L’azione dei salicilati è purtroppo sempre accompagnata da effetti secondari a carico dello stomaco, infatti l’inibizione della sintesi di PGE e PGI2 implica diminuzione di muco gastrico protettivo e aumento della secrezione cloridropeptica provocando gastralgia, gastriti e ulcere. Il fitocomplesso della Spirea ulmaria inibisce in modo selettivo la sintesi delle PGE2, responsabili della sintomatologia reumatica per cui, a differenza dei farmaci antiinfammatori non presenta azione ulcerogena anzi può ridurre gli spasmi e i processi erosivi gastrici. L’effetto vasoprotettivo dei flavonoli potenzia l’efficacia antiinfiammatoria. L’azione antidolorifica della Spirea non è immediata ma successiva all’azione antiinfiammatoria, infatti il dolore è controllato principalmente dalle PGE1 su cui poco agisce l’Olmaria. Per ottenere una pronta azione antalgica occorre miscelarla con altre piante ad azione analgesica specifica (Artiglio del diavolo). La Spirea è invece molto attiva come antipiretico e diaforetico;

3) AZIONE SUL RAA: il reumatismo articolare acuto si sviluppa da una reazione di ipersensibilità verso agenti patogeni responsabili di faringiti e bronchiti. La Spirea sopprime svariate reazioni anticorpali e la liberazione di istamina indotta dagli antigeni stessi. L’azione diuretica favorisce inoltre l’eliminazione delle scorie metaboliche;


Dahout C.: "Rheumatisme degeneratif et phytotherapie", Phytotherapy, 17, 15, 1986

Bettiol F.: "Spiraea ulmaria, laboratorio biochimico dei salicilati", Farmacia Naturale, n. 1, 1994

AA.VV.: Repertorio fitoterapico - Refit 1994, O.E.M.F., Milano, 1994