Panax Ginseng il tonico più utilizzato


Noto sin dall'antichità il panax ginseng é totalmente impiegato negli STATI di STRESS, ESAURIMENTI PSICO-FISICI, DEBOLEZZA SESSUALE e SENESCENZA


Denominazione botanica: Panax ginseng C.A. Meyer, P. schin seng Nees - fam. Araliacee
Parti usate: radice (Ginseng radix FUI IX)
Sinonimi: ginseng coreano, radice della vita, fenice coreana
Nomi stranieri: cinese - Ren shen; giapponese - Ninjin; coreano - Insam
Tempo balsamico: dopo il sesto anno

il panax ginseng è una pianta erbacea perenne dalla grossa radice tuberizzata spesso biforcata, fusto con 3-4 diramazioni di circa 30-50 cm portanti foglie caduche palmate suddivise in cinque foglioline, fiori giallo-verdi in ombrelle, bacche rosse contenenti due semi. Cresce spontaneo nelle zone montuose comprese fra Corea del Nord e nord-est della Cina.


Il panax ginseng rappresenta il più noto e certamente il più efficace agente antistress, capace cioè di riequilibrare l'individuo che viene a trovarsi in situazioni di difficile adattamento (da qui il termine "adattogeno"). Questo scopo è raggiunto attraverso diversi meccanismi:

1) AZIONE IMMUNOSTIMOLANTE: le frazioni polisaccaridiche, poliiniche e saponosidiche esplicano un reale aumento di tutte le difese immunitarie.

2) AUMENTO della SINTESI PROTEICA e della PRODUZIONE di RNA: dovuti ai ginsenosidi Rb2, Rc e Rg1 capaci di stimolare la sintesi di c-GMP e inibire quella del c-AMP, variazioni direttamente proporzionali alla biosintesi proteica cellulare;

3) AZIONE ENDOCRINA: i ginsenosidi agiscono riequilibrando l'asse ipotalamo-ipofiso-surrenalico mediante stimolazione dell'ipofisi (aumento della liberazione di ACTH) con conseguente aumento dei corticosteroidi;

4) MIGLIORANENTO del RENDIMENTO ENERGETICO: è stato dimostrato che i panaxani, in particolare il panaxano B, sono capaci di sensibilizzare il recettore insulinico cellulare all'insulina e conseguentemente stimolare la glicolisi con miglioramento del rendimento energetico e riduzione della glicemia (effetto ipoglicemizzante);

5) EFFETTI CARDIOCIRCOLATORI: il ginseng produce effetto inotropo positivo e cronotropo negativo (aumenta la forza di contrazione del muscolo cardiaco e ne rallenta leggermente i battiti) producendo un iniziale innalzamento pressorio che poi ritorna ai valori normali;

6) STIMOLAZIONE del SISTEMA NERVOSO CENTRALE e AZIONE sul COMPORTAMENTO: i ginsenosidi attivi sul S.N.C. sono principalmente Rg1 e Rb1, entrambi aumentano la vita media dei neuroni, entrambi aumentano la capacità di apprendimento, e le loro attività si compensano. Infatti, mentre Rg1 è stimolante del S.N.C., ipertensivizzante, aumenta l'intensità e la frequenza dei comportamenti sessuali (afrodisiaco), Rb1 funziona da tranquillante e ipotensivo;

7) RIDUZIONE della COLESTEROLEMIA: legata ai ginsenosidi totali, in particolare al ginsenoside Rb2 si esplica attraverso una regolazione di tipo ormonale;


Giusti E., Rossi M.: "Ginseng ed Eleuterococco: identikit a confronto", Erboristeria Domani, n. 4, 1994

Giusti E., Rossi M.: "Ginseng ed Eleuterococco: farmacologia e studi clinici", Erboristeria Domani, n. 5, 1994

Bensky D., Gamble A.: "Ricerca farmacologica e clinica sul Panax Ginseng", Natom, n. 62, 1989

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