Ginkgo biloba, per una maggiore efficenza mentale


Il Ginkgo biloba viene indicato nei DISTURBI della MEMORIA, della CONCENTRAZIONE, dell’UMORE spesso legati all’invecchiamento del sistema vascolare e delle cellule nervose. Disturbi vascolari, disturbi di natura allergica.


Denominazione botanica: Ginkgo biloba L. – fam. Ginkgoacee Parti usate: foglie (Ginkgo folium Comm. E) Titolo: 12% ginkgoflavonglicosidi totali, 3% lattoni terpenici

Ginkgo biloba può essere considerata un "fossile vivente". Comparsa infatti sulla Terra circa 200 milioni di anni fa, quando esistevano soltanto felci ed equiseti, scomparve dall'Europa 2.000.0000 di anni fa, sopravvivendo spontanea in Oriente dal quale fu poi reimportata in Europa. E' una pianta dioica (individuo maschile con sacche polliniche e individuo femminile con ovuli producenti semi) dotata di eccezionale adattabilità alle più avverse condizioni (resiste all'estrema siccità, al freddo fino a – 34°C, all'inquinamento). Le foglie, a forma di ventaglio, bilobate, da qui il nome biloba, presentano le nervature tipiche delle felci. Altra caratteristica primitiva della pianta la presenza di clorofilla nei semi.


L'impiego tradizionale della Ginkgo biloba è legato alle sue note proprietà vasoattive, specialmente nei confronti della microcircolazione cerebrale. Recentemente si è scoperto che l'attività farmacologica è legata all'azione anti-PAF (Platelet Activating Factor). I derivati terpenici, ginkgolidi, si sono dimostrati infatti dei potenti antagonisti del PAF, inibendone il legame coi recettori specifici. Il PAF è 1000 volte più potente dell'istamina nel favorire la liberazione di leucotrieni ed altri fattori pro-infiammatori da parte degli eosinofili: tali sostanze, favorendo l’aggregazione piastrinica, sono responsabili della broncocostrizione asmatica, della vasocostrizione coronarica e sono implicati nella genesi di affezioni quali l'aterosclerosi e le trombosi arteriose. La Ginkgo biloba apporta un notevole sollievo nel trattamento delle allergie. Contribuiscono notevolmente a queste azioni anche la presenza di flavonoidi, capaci di proteggere l'endotelio vasale, di favorire il drenaggio biliare riducendo così l'ipercolesterolemia e di aumentare il rilascio di insulina da parte del pancreas favorendo l'utilizzazione del glucosio ematico. I bisflavonoidi hanno inoltre la capacità di bloccare la perossidazione lipidica e i radicali liberi.


Firenzuoli F.: "Demenza, l’aiuto viene da un fossile vivente", Farmacia Naturale, n° 4, 1998

Le Bars et al.: "A placebo-controlled, double blind, randomized trial of an extract Of Ginkgo biloba for dementia", IAMA, October, 22/29, 276, 16, 1997

Funfgeld E.W.: "Rokan: Ginkgo biloba. Recent results in pharmacology and clinic", Springer Verlag, 1988

Ventura S.: Ginkgo biloba: vita e storia di una pianta singolare, Ed. Centro Villa Chigi, 1987