Cardo mariano -Silybum marianum


Il cardo mariano viene impiegato per contrastare gli effetti negativi dei radicali liberi sulle cellule epatiche.


Denominazione botanica: Silybum marianum (L.) Gaertn.; Carduus marianum L.; Silybum maculatum Scop.; Cirsium maculatum Scop.; Carthamus maculatus Lam. - fam. Asteracee (Composite)
Sinonimi: Cardo argenteo, lattato, asinino, della Madonna, picchiettato; Spino bianco; Carciofo selvatico
Nomi stranieri: ingl. - St.Mary’s thistle, Lady’s thistle, Milk thistle; fr. - Chardon Marie, Chardon de Notre-Dame, Silybo de Marie, Chardon argenté, Artichaut sauvage; sp. - Cardo de Maria, Cardo mariano, Cardo lechal; ted. - Mariendistel, Magendistel, Christi Krone, Heilandsdistel, Gottesgnadechrut, Silberdistel
Parti usate: frutti maturi senza pappo (Silybi mariani fructus FUI IX, Cardui mariae fructus Comm.E)
Tempo balsamico: luglio-agosto, subito dopo la fioritura

Le virtù medicamentose del Cardo mariano sono note fin dall’antichità. Pianta erbacea biennale tipica delle zone mediterranee, dal mare fino alla zona submontana, possiede un fusto eretto, poco ramificato con grandi foglie glabre dal margine spinoso, di colore verde lucido variegato di bianco. I fiori sono rosso-violacei in grossi capolini all’estremità dei rami, circondati da squame appuntite. I frutti sono acheni di colore molto scuro chiazzato di giallo.


1) AZIONE EPATOPROTETTIVA: nel complesso la silimarina svolge attività epatoprotettiva, antinecrotica e lipotropa migliorando la funzionalità dell’epatocita grazie a due meccanismi - a) stabilizzazione di membrana: si attua a livello della membrana cellulare e di quella lisosomiale degli epatociti in modo da impedire agli agenti epatotossici di penetrare nella cellula; tale azione si manifesta mediante una attività antiradicalica 10 volte superiore a quella della vitamina E, e tramite una regolazione del ricambio dei fosfolipidi di membrana (cellulare e lisosomiale); b) effetto biometabolico: la silimarina è capace di stimolare l’attività della Polimerasi A dei nucleoli cui segue un aumento della sintesi di RNA ribosomiale che si traduce in un aumento della sintesi proteica, indispensabile per una accelerata rigenerazione. La silimarina è inoltre capace di antagonizzare, per blocco recettoriale, le tossine dell’Amanita falloides. 2) AZIONE NORMOLIPEMIZZANTE: nel trattamento dei pazienti affetti da malattie epatiche oltre a verificare un miglioramento effettivo dell’attività epatica si è constatato un abbassamento della lipemia totale, dei trigliceridi e del colesterolo dovuto alla migliorata attività metabolica degli epatociti. 3) AZIONE TONICA: si esplica grazie alla contemporanea presenza di tiramina (amina simpaticomimetica) ad azione tonico-stimolante e del complesso silimarina che, ottimizzando la funzionalità epatica, migliora il metabolismo generale e l’utilizzo delle risorse energetiche.


Pedretti M.: "Cardo mariano", Erboristeria Domani, n. 12, 1991 Morazzoni P., Bombardelli E.: "Silybum marianum (Carduus marianus)", Fitoterapia, n. 1, 1995

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