Acerola fonte naturale della vitamina C,


Acerola, la fonte piu naturale della vitamina C, indicato anche nell'insufficenza venosa.


Info botaniche
Denominazione botanica: Malpighia punicifolia L., M. emarginata, M. glabra -
fam. Malpighiacee
Sinonimi: Ciliegia delle Indie occidentali
Nomi stranieri: ingl.- West Indian Cherry, Barbados Cherry; sp.- Escobillo

Originaria del Centro-America e del Portorico l’Acerola si presenta come un grosso arbusto o un piccolo albero dalla lenta crescita, generalmente non più alto di 2 m, in condizioni favorevoli può raggiungere l’altezza di 3 m. Cresce nella maggior parte delle zone tropicali ma si sviluppa più rapidamente nei terreni sabbioso-argillosi ricchi di humus. Le foglie giovani sono di colore rossastro che poi si trasforma in verde scuro. Dopo il terzo anno l' Acerola produce frutti simili alle ciliegie, di color rosso-cremisi, sapore acido e leggermente dolciastro, provvisti di buccia sottile e contenenti un grosso seme (nocciolo). Si riproduce attraverso semi ma più spesso si ricorre alle talee in estate oppure alla margotta aerea. I frutti si sviluppano soltanto sui rami del precedente anno e maturano pochi giorni dopo la fioritura. Dai frutti maturi privati del nocciolo si ricava un succo che per successiva concentrazione viene trasformato in estratto concentrato ad altissimo contenuto in complesso vitaminico C. L’acerola è considerata la fonte naturale più ricca di vitamina C.


La biochimica della vitamina C è stata approfondita solo di recente. Alla base della sua attività biologica rimane la caratteristica di essere un donatore di idrogeno, trasformandosi da ac. ascorbico (forma ridotta) in ac. deidroascorbico (forma ossidata). Interviene così nella sintesi degli ormoni steroidei, in particolare dei corticosteroidi (effetto tonico- stimolante), stimola la sintesi di ac. folico (vitamina antianemica) da parte della flora batterica intestinale e ne favorisce la trasformazione in ac. folinico (forma attiva), previene la formazione di nitrosammine (cancerogene) a livello intestinale, è indispensabile per il normale sviluppo del collagene in quanto permette l’idrossilazione della prolina e della lisina, necessari per la sintesi del collagene e per l’osteogenesi (una carenza di vit.C favorisce l’osteoporosi), interviene nella sintesi della carnitina, favorisce la trasformazione in ac. biliari del colesterolo in eccesso, migliora l’assorbimento del ferro e ne favorisce il passaggio dalla transferrina plasmatica alla ferritina tissutale, stimola il sistema immunitario aumentando l’attività fagocitaria dei leucociti e favorendo la proliferazione linfocitaria. E’ importante sottolineare che per ottenere il pieno effetto è necessario somministrare il complesso vitaminico C e non soltanto l’ac. ascorbico (nel 1977 Parrot e Gazave hanno dimostrato ad esempio che lo scorbuto è una doppia avitaminosi C1 e C2 non risolvibile assumendo soltanto una delle due sostanze): il fattore C2 è un flavonoide identificato come pentaidrossi-3-flavanolo, capace di favorire la riduzione dell’acido deidroascorbico (forma ossidata) in ac. ascorbico (forma attiva) catalizzando la trasformazione di glutatione ridotto in glutatione ossidato.


Pedretti M.: Chimica e farmacologia delle piante medicinali, Studio Edizioni, Milano, 1990
Derse, Elvehjem: J.Am.Med.Assoc., 156, 1501, 1954
Moscoso: Econ. Bot., 10, 280, 1956

Altre informazioni: Erboristeria.EU